Ottobre 2024
Ecolabel è il marchio ecologico dell’Unione Europea, previsto per una serie di prodotti e che vuole garantire il consumatore riguardo l’attenzione agli impatti ambientali generati.
E’ un marchio che viene concesso dall’Unione europea a quelle organizzazioni che dimostrano il rispetto di determinati requisiti previsti dai Regolamenti che disciplinano i diversi prodotti certificabili Ecolabel.
Oltre ai prodotti sono certificabili Ecolabel anche i servizi: attualmente sono stati disciplinati solo due servizi 1) quelli alberghieri e campeggi e 2) il servizio di pulizia di ambientali interni.
A maggio 2018 è entrato in vigore il nuovo Regolamento 680/2018 che disciplina proprio l’assegnazione del marchio ecolabel per il servizio di pulizia.
Su quali servizi di pulizia si applica?
Attualmente Ecolabel è applicabile solo ai servizi di tipo civile o in edifici commerciali, istituzionali e altri edifici accessibili al pubblico, nonché presso abitazioni private. Le zone in cui sono effettuati i servizi di pulizia possono comprendere fra l’altro uffici, impianti sanitari e aree ospedaliere accessibili al pubblico, quali corridoi, sale d’attesa e sale di riposo. Sono comprese anche le attività di pulizia dei vetri purché raggiungibili senza il ricorso ad attrezzature o macchinari specializzati.
Come fare per ottenerlo?
Occorre essere conformi a 7 criteri obbligatori e ottenere almeno 14 punti nei vari criteri facoltativi.
- Criteri obbligatorio n° 1: impiego di prodotti a ridotto impatto ambientale
Anzitutto è necessario che almeno il 50% dei prodotti impiegati per le pulizie siano certificati a basso impatto ambientale (Ecolabel o altre certificazioni 14024)
- Criterio obbligatorio n° 2: dosaggio dei prodotti di pulizia
Devono inoltre essere disponibili al personale addetto alle pulizie apparecchi per il dosaggio e la diluizione dei prodotti per le pulizie con le relative istruzioni d’uso
- Criterio obbligatorio n° 3: uso di prodotti in microfibra
Almeno il 50% degli accessori usati annualmente per le pulizie (panni, stracci, spazzoloni) devono essere in microfibra e ne va fatta una rendicontazione cantiere per cantiere
- Criterio obbligatorio n° 4: formazione del personale
Occorre dimostrare lo svolgimento periodico annuale di attività di formazione su temi inerenti l’impiego dei prodotti con attenzione ai conseguenti impatti ambientali generati o generabili dal servizio
- Criterio obbligatorio n° 5: rudimenti di un sistema di gestione ambientale
L’organizzazione che richiede il marchio Ecolabel deve dimostrare di avere istituito al proprio interno una sorta di sistema di gestione ambientale anche se non certificato.
- Criterio obbligatorio n° 6: raccolta differenziata di rifiuti presso i locali della cooperativa
Deve inoltre dimostrare di avere sotto controllo, presso la propria sede, la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti durante il servizio (contenitori vuoti della plastica dei prodotti, e le altre tipologie di rifiuti producibili dal sito)
- Criterio obbligatorio n° 7: informazioni che figurano sull’Ecolabel UE
Occorre dichiarare all’UE come si intende usare il marchio Ecolabel una volta ottenuto
Questi sono i criteri obbligatori, che devono essere tutti rispettati. Poi sono previsti dei criteri facoltativi, ma è necessario raggiungere almeno 14 punti anche in questi criteri per poter essere certificati.
- Criterio facoltativo n° 1: uso elevato di prodotti a ridotto impatto ambientale
Il primo criterio facoltativo riprende il primo criterio obbligatorio e cioè fa riferimento alla % di prodotti a basso impatto ambientale certificati in uso presso l’organizzazione. Percentuali maggiori del 65% consentono di attribuire maggiori punti.
- Criterio facoltativo n° 2: uso di prodotti non diluiti
Allo stesso modo il secondo criterio facoltativo si lega a quello obbligatorio relativo all’impiego di prodotti NON pronti all’uso ma dosati o diluiti al momento. In particolare si richiede il tasso di diluizione richiesto dai prodotti in uso.
- Criterio facoltativo n° 3: uso elevato di prodotti in microfibra
Anche in questo caso, come per il criterio sulla % dei prodotti certificati, si accumulano punti in base alla % di prodotti in microfibra in uso.
- Criterio facoltativo n° 4: uso di accessori per le pulizie aventi ridotto impatto ambientale
Si applica in presenza di accessori tessili per le pulizie (spazzoloni lavapavimenti a frange, stracci) aventi certificazione ambientale Ecolabel o equivalente.
- Criterio facoltativo n° 5: efficienza energetica degli aspirapolvere
Per ottenere questi punti tra i criteri facoltativi occorre dimostrare che gli aspirapolvere in uso siano in classe energetica A o A+
- Criterio facoltativo n° 6: certificazione 14001 o EMAS
Si ottengono punti se l’organizzazione ha un sistema di gestione ambientale certificato 14001 o EMAS
- Criterio facoltativo n° 7: gestione dei rifiuti presso i siti di lavoro
Mentre il criterio obbligatorio sul tema dei rifiuti richiedeva l’attenzione nella gestione presso la sede dell’organizzazione che richiede Ecolabel, in questo caso, per i criteri facoltativi è necessario dimostrare di avere in essere un sistema di raccolta differenziata presso i cantieri in cu si svolge l’attività.
- Criterio facoltativo n° 8: qualità del servizio
Altri punti si ottenuto per le organizzazioni che sono certificate 9001 o Nordic INSTA 800
- Criterio facoltativo n° 9: flotta aziendale
Vengono valutati i mezzi in uso per il servizio, la presenza di auto elettriche o comunque a basso impatto ambientale e anche la eventuale presenza di un piano di trasporto aziendale.
- Criterio facoltativo n° 10: efficienza delle lavatrici
Se l’organizzazione lava internamente i tessili in uso per il servizio viene valutata l’efficienza energetica e di consumo idrico delle attrezzature in uso.
- Criterio facoltativo n° 11: servizi e altri prodotti a marchio ecologico
Se invece il servizio lavanderia è svolto esternamente da soggetto terzo è possibile accumulare punti se la lavanderia prescelta (o altro servizio impiegato per l’attività di pulizia) è certificato Ecolabel o a basso impatto ambientale.
- Criterio facoltativo n° 12: articoli di consumo e asciugamani elettrici forniti ai clienti
Infine possono essere accumulati punti nel caso in cui, in alcuni contratti, vengo forniti prodotti di consumo (carta igienica, salviette per le mani, saponi) in prevalenza certificati Ecolabel o comunque a basso impatto ambientale.
Tutti questi criteri vanno documentati attraverso specifica documentazione richiesta dall’UE e con la compilazione della relativa modulistica nonché inviata agli uffici italiani preposti per la pratica preposti, vale a dire la Sezione Ecolabel Italia del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit presso il ministero dell’Ambiente.
La Sezione Ecolabel esamina la pratica e dopo 60 giorni massimo (salvo richieste di integrazioni) comunica l’esito. Viene anche svolta una verifica ispettiva da parte degli ispettori ISPRA. Viene quindi siglato un contratto di licenza d’uso del marchio Ecolabel.
Si viene quindi iscritti nel registro europeo ed italiano delle organizzazioni certificate Ecolabel.
Quanto costa?
Oltre ai diritti d’istruttoria, che si pagano una volta, devono essere pagati ogni anno dei diritti per l’utilizzo del marchio. Il costo è calcolato in base al fatturato del servizio ecolabel erogato dall’organizzazione e in base alle dimensioni dell’organizzazione.
Puoi vedere le tariffe sul sito di Isprambiente.
Cosa fa Sigeambiente per Ecolabel?
Sigeambiente è disponibile per aiutarti nella verifica della sussistenza dei criteri necessari e, quindi, nella predisposizione della domanda, con la raccolta di tutta la documentazione necessaria, e la sua presentazione alla Sezione Ecolabel. Prestiamo assistenza durante l’eventuale verifica in sede degli ispettori del Ministero incaricate delle verifiche ispettive propedeutiche al rilascio della concessione del marchio; svolgiamo attività di formazione, anche a distanza, per il personale coinvolto nel servizio; svolgiamo audit interni per verificare il mantenimento nel tempo dei requisiti richiesti dal Comitato Ecolabel.
Se hai già ottenuto il certificato Ecolabel ma devi ancora formare il personale prova a vedere la piattaforma di Sigeambiente Formazione, oppure contattaci.
Articolo redatto da Barbara Fanetti